Falsetti rarissimi
Organico: 3 (voce di falsetto, organo, tiorba, chitarra, lirone)
Nel suo viaggio del 1608 l’inglese Thomas Coryat, considerato il pioniere del Grand Tour, fece tappa a Venezia, dove ebbe l’occasione di ascoltare la musica eseguita durante le celebrazioni di San Rocco. Tra gli eccellenti musicisti che ricorda nelle sue memorie (fra cui Giovanni Gabrieli e il cantante Bartolomeo Barbarino), rimase particolarmente impressionato da un cantante falsetto – molto probabilmente Vido Rovetto, « il falsetto di Piove » – al punto che scrisse nel suo diario di aver « udito una voce così unica e (per così dire) d’una dolcezza così soprannaturale, che credo non vi sia mai stato un cantante migliore in tutto il mondo ».
Purtroppo non sono state condotte ricerche biografiche su Rovetto, che è ancora assente da qualsiasi enciclopedia musicale.
Nel 1608 morì a Roma un altro falsetto, Luca Conforti: oggi è principalmente conosciuto come autore di un metodo per la diminuzione vocale, « Breve et facile maniera […] », ma al suo tempo era considerato un cantante virtuoso e uno dei migliori « falsetti rarissimi » (eccellenti falsettisti) che si potessero ascoltare a Roma.
Questi due cantanti ci hanno lasciato alcune composizioni proprie, stampate in varie raccolte tra il 1588 e il 1625. Queste testimoniano le ultime generazioni di virtuosi della voce di falsetto, che torneranno sotto i riflettori solo nei secoli XX e XXI. Tuttavia, i nomi e l’opera dei due musicisti restano ancora ampiamente sconosciuti.
Questo programma è dedicato alle opere di G. L. Conforti e V. Rovetto che, unite a quelle di compositori contemporanei come B. Barbarino e Giulio Caccini, ci guideranno alla riscoperta del loro stile vocale, caratterizzato tanto dalla dolcezza del loro timbro quanto dalla virtuosità dei loro ornamenti e diminuzioni.